Uova che si schiudono e dinosauri che si sfidano, in una lotta per la sopravvivenza messa a rischio anche da imprevedibili eventi naturali, come la caduta di un asteroide, una carestia o l’innalzamento del livello dei mari. Questo è il cuore dell’idea alla base di DINUOVO, un gioco da tavolo ambientato nell’Era Mesozoica, che verrà presentato la prossima settimana al Salone del Libro di Torino. Un gioco tutto italiano, a partire dagli sviluppatori di CreativaMente per arrivare al consulente scientifico coinvolto, il paleontologo italiano Cristiano Dal Sasso, noto per aver conquistato la copertina di Nature con la descrizione del primo dinosauro italiano (Scipionyx samniticus, ribattezzato Ciro) e contribuito alla scoperta dello Spinosaurus aegyptiacus, il più grande dinosauro predatore mai esistito.
Nel corso della partita, i giocatori dovranno posizionare le loro pedine, i pedinosauri, su una serie di carte, con l’obiettivo di conquistare più uova possibile. Una volta completata questa fase, le uova si schiuderanno e le carte selezionate verranno girate, rivelando i dinosauri che si sfideranno per la sopravvivenza. Le abilità coinvolte nella competizione, il tipo di dieta e la postura degli animali saranno influenzate da una ruota, la brachiofreccia. Per risolvere eventuali parità nei duelli sarà necessario rispondere a una domanda fra le oltre duecento disponibili.
“Per fare in modo che tutte le caratteristiche di DINUOVO fossero il più possibile adeguate e dettagliate dal punto di vista scientifico, ho selezionato i dinosauri da inserire nel gioco indicandone le specificità e ho fornito le indicazioni necessarie alla realizzazione delle tante illustrazioni presenti nel gioco, sulla base delle informazioni oggi in nostro possesso”, spiega Dal Sasso. “Ho dato inoltre il mio contributo alla revisione delle numerose domande e all’ideazione degli eventi che dovevano rappresentare situazioni realistiche delle ere preistoriche”.
CreativaMente è una piccola e dinamica azienda che da quindici anni produce giochi di società secondo una filosofia ben precisa, quella del ludo ergo sum. Divertimento e apprendimento, il gioco come strumento educativo senza però che la componente didattica prevalga su quella ludica, per non rischiare di trasformarlo in un esercizio, più che in uno svago.