L’evoluzione è uno dei processi fondamentali della storia biologica di tutte le specie viventi, di cui Charles Darwin svelò i meccanismi di base più di 150 anni fa.
L’eredità del grande naturalista inglese è stata raccolta da una sempre più folta schiera di studiosi e ricercatori che hanno messo alla prova la sua teoria, espandendola, aggiornandola, non di rado criticandola, senza però demolirne le fondamenta che restano a tutt’oggi valide. Nel corso degli anni, il nucleo centrale della spiegazione darwiniana è stato integrato grazie alle nuove scoperte in diversi campi, dalla genetica alla paleontologia, dall’ecologia alla biologia dello sviluppo, dalla biofisica alle neuroscienze.
La biologia evoluzionistica è quindi una disciplina in costante evoluzione, con ancora molti aspetti da chiarire e molte domande rimaste in sospeso, e con un vivace dibattito interno riguardante l’interpretazione di alcuni fenomeni e il peso da attribuire a certi meccanismi.
È una disciplina singolare poiché riunisce in sé una componente storica (come l’archeologia o l’astronomia) e una sperimentale (come la chimica o la fisica). È anche una disciplina difficile da raccontare a causa di una serie di ostacoli linguistici e concettuali, e della natura talvolta controintuitiva delle sue conclusioni. Inoltre, lo scetticismo innescato da alcune sue implicazioni filosofiche ha suscitato dibattiti a volte fuorvianti, che però hanno poco o nulla a che fare con le sue solide basi scientifiche.