Le signore della primatologia

Da Oggiscienza, 15 giugno 2016

primati

Escursioni nelle foreste, ore di attesa sotto la pioggia, malattie tropicali, incidenti, bracconieri. La ricerca scientifica non è sempre fatta di laboratori, provette e libri, come dimostrano le vite avventurose di Jane Goodall, Dian Fossey e Birutė Galdikas, chiamate Trimates, per via della loro comune passione per lo studio dei primati. Una passione che Alfonso Lucifredi celebra nel suo libro A cosa pensava Darwin? – una raccolta di biografie di celebri naturalisti – dedicandone la prima parte proprio a queste tre donne, “grandi esempi di coraggio, dedizione, testardaggine e anche un po’ di incoscienza”.

Un buon esempio di queste caratteristiche è l’episodio dell’appendice, con il quale Lucifredi apre il primo capitolo del libro, dedicato a Birutė Galdikas. Canadese, nata in Germania da rifugiati lituani, a sedici anni Birutė seguì la famiglia in California, dove si iscrisse all’università per studiare psicologia, archeologia, zoologia e antropologia. Durante il dottorato conobbe il celebre ed eccentrico paleoantropologo Louis Leakey, al quale disse che voleva studiare gli orangutan. Lui accettò di mandarla nel Borneo, ma le disse anche che avrebbe dovuto farsi togliere l’appendice, poiché se si fosse infiammata nel bel mezzo della foresta avrebbe rischiato di morire di peritonite prima di poter raggiungere un ospedale. Birutė si disse disposta a farlo, e a farsi togliere anche le tonsille, anche se poi non lo fece.

Ma Dian Fossey sì. Aveva conosciuto Leakey alcuni anni prima, nel 1963, e nel 1966 lui l’aveva ingaggiata per andare a studiare i gorilla in Rwanda, dicendo anche a lei che avrebbe dovuto farsi togliere l’appendice. Senza esitazione, lei lo fece. Quando scoprì che Leakey non diceva sul serio e voleva solo testare la sua determinazione, era ormai troppo tardi. Un gesto che la dice lunga sul carattere della naturalista americana, che nel corso degli anni si distinse non solo per i meriti scientifici ma anche per la battaglia che combattè, spesso in prima linea, contro i bracconieri, e contro il turismo nelle aree selvagge. Ricerche e battaglie che conquistarono anche il grande schermo grazie al film Gorilla nella nebbia, con Sigourney Weaver nel ruolo della determinata Fossey, per la cui interpretazione vinse un Golden Globe e ricevette una nomination all’Oscar.

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