La filogenetica del creazionismo furtivo

Da Pikaia, 22 febbraio 2016

Nel 2004, il distretto scolastico di Dover, in Pennsylvania, cambiò il programma di insegnamento della biologia per inserire un dettaglio non da poco: la cosiddetta teoria del disegno intelligente doveva essere presentata come un’alternativa alla teoria dell’evoluzione di Darwin. Una decisione che suscitò forti polemiche e che l’anno successivo portò al celebre caso Kitzmiller v. Dover Area School District. Dopo tre mesi di dibattito, il giudice John E. Jones III – un repubblicano nominato da George W. Bush – dichiarò incostituzionale il tentativo di presentare una posizione non scientifica come il disegno intelligente come alternativa alla teoria dell’evoluzione.

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Chi ha spento il dolore?

Da Wired, 20 ottobre 2015

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Il nostro organismo è l’ambientazione di una detective story incentrata sulla scomparsa del dolore. Chi l’ha spento? Come ha fatto? Solo analizzando gli indizi e interrogando cellule ed enzimi coinvolti sarà possibile risolvere il mistero. Ogni nuova informazione consentirà infatti di escludere uno degli antidolorifici sospettati – morfina, paracetamolo, aspirina e ibuprofene – fino a scoprire, nel fumetto scritto da Michele Bellone e disegnato da Dania Puggioni, chi di loro ha fermato il dolore.

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Joe Lansdale. Dal Texas a Trieste passando per la fantascienza

Da Wired, 9 novembre 2015

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Joe Lansdale è alto e schietto, con un’intensa parlata texana. Era in Italia per presiedere la giuria internazionale del Premio Asteroide del Trieste Science+Fiction Festival (vinto ieri dall’australiano Wyrmwood). L’abbiamo incontrato al Teatro Miela, dove hanno avuto luogo buona parte delle proiezioni che hanno animato la città, e la nostra chiacchierata non poteva che cominciare proprio dal concetto di genere letterario. E già qui Lansdale è stato netto. “È un’etichetta che non ha nulla a che vedere con la qualità”, ci ha detto. “Per me esiste un solo genere: la fiction. E al suo interno ci sono buoni libri, pessimi libri e libri mediocri. Chiudere una storia in una scatola con una targhetta sopra serve soprattutto per questioni di marketing, oppure per cercare di orientarsi. Non critico chi lo fa, ma è una distinzione che non mi interessa, né ho problemi quando mi definiscono un autore di genere. Se sono un buon autore di genere significa che sono un buon scrittore, e per me è questo quello che conta”.

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L’approccio evolutivo alla medicina

Da Micron, 8 novembre 2015

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Ci sono casi in cui una malattia può essere vantaggiosa. L’anemia falciforme, per esempio, riduce la mortalità delle persone affette da malaria e potrebbe quindi essere stata “premiata” dalla selezione naturale in quelle aree dove la malaria è endemica. Le malattie sono fenomeni complessi nei quali entrano in gioco diversi fattori. Ciò nonostante, è idea diffusa che per debellarle sia sufficiente sconfiggere l’agente patogeno o correggere il malfunzionamento genetico che le provoca. Questo approccio è molto radicato nella medicina moderna e si basa su una visione ingegneristica del corpo e delle sue funzioni: l’organismo è come una macchina e la malattia non è altro che un guasto di una delle sue componenti. Per curare un individuo è quindi necessario capire come sia avvenuto questo guasto e intervenire per ripararlo, cercando di ripristinare le condizioni ottimali della macchina.

Ma è davvero così?

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