Lanciato a luglio, Pokémon Go ha conquistato in breve tempo un’enorme popolarità. Con più di 100 milioni di download e un impressionante guadagno giornaliero, la app sviluppata dalla software house Niantic è diventata una delle più utilizzate al mondo. Il gioco sfrutta la realtà aumentata e il rilevamento della posizione tramite GPS per consentire ai partecipanti di catturare svariate creature che appaiono intorno a loro, per poi farle evolvere e combattere contro quelle di altri giocatori. Un principio semplice applicato a un franchise multimiliardario che da vent’anni è sostenuto una folta schiera di appassionati.
articoli vari
Solitarie o sociali? Nuove scoperte sulle formiche ancestrali
Siamo abituati a pensare alle formiche come insetti fortemente sociali, organizzati in una struttura gerarchica e con un’efficiente divisione dei ruoli, ma i primi esemplari di questa specie potrebbero essere stati ben diversi. Alcuni scienziati avevano infatti ipotizzato che alcune delle prime formiche fossero predatori specializzati e solitari, e una recente scoperta sembra avvalorare questa tesi.
Il punto della situazione – Giugno 2016
Anche questo mese l’ho cominciato parlando di antenati. Su Pikaia, ovviamente, dove ho riportato i risultati di uno studio pubblicato su Nature, che ha fornito una nuova panoramica sui movimenti migratori di Homo sapiens fra i 45.000 e i 7.000 anni fa, cioè prima, durante e dopo l’ultima glaciazione.
L’11 giugno è uscito un articolo cui tengo molto, un po’ perché segna la ripresa della mia collaborazione con Pagina99, e un po’ perché il tema era “scienza e storie”. Che, casomai non ve ne foste accorti, mi intriga abbastanza. La scusa era l’uscita di un libro di Andrea Gentile – La scienza delle serie tv – che mi è piaciuto e mi ha dato spunti per buttar lì una riflessione sul perché ci sia sempre più scienza nelle storie che ci circondano, anche in generi solitamente poco attenti alla plausibilità scientifica come il fantasy.