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Contro la dittatura dei geni
Cosa determina il nostro aspetto fisico? Cosa definisce il nostro maggiore o minore livello di intelligenza? Cosa influisce sul nostro comportamento, sui nostri gusti sessuali, sulle nostre probabilità di successo nella società? Secondo molti, la risposta a queste domande è sempre la stessa: i geni.
Il travolgente successo della genetica ha reso il gene un paradigma dominante non solo nella biologia moderna ma anche nell’immaginario collettivo, un paradigma secondo il quale nell’informazione genetica è contenuto tutto ciò che definisce gli esseri viventi – e quindi anche l’uomo – dal punto di vista fisico e comportamentale. Negli ultimi decenni è emerso un pensiero gene-centrico forte, una metafisica determinista alla quale, per dirla con le parole di Bertrand Jordan, biologo molecolare, «non aderiscono solo i giornali e i giornalisti, che quasi ogni giorno ci propongono l’identificazione di un qualche gene che, in modo del tutto improbabile, governerebbe i nostri caratteri più complessi e i nostri comportamenti più personali. A questa metafisica aderiscono, spesso, anche alcuni uomini di scienza. E persino qualche biologo». Continua a leggere