Quella che più ricordo dalla mia adolescenza è “Non può piovere per sempre”, nella quale finivi sempre per imbatterti sfogliando la Smemo di una compagna di classe. Ma ce n’erano molte altre, attribuite ora a un musicista, ora a un filosofo, ora a uno scienziato. Citazioni incisive, aforismi che schiudevano mondi interi di significati, frasette che davano un’aura di profondità alla pagina sulla quale campeggiavano. A quel tempo, né io né i miei compagni, nella nostra ingenuità, ci ponevamo la fatidica domanda.
“Ma l’ha davvero detto lui/lei?”