Caro Augias… anche no

Lunedì 7 aprile è andata in onda su Rai3 la prima puntata della nuova trasmissione di Corrado Augias, Visionari. Protagonista: Charles Darwin.

Filo conduttore della puntata non è tanto il contributo scientifico del grande scienziato, come si potrebbe pensare, quanto lo scontro fra scienza e fede. Si passa quindi da un’intervista impossibile a Darwin stesso – col padrone di casa che gli dice “lei in pratica ha voluto sostituire Dio con una scimmia” – a un servizio sulla legge 40, da Cesare Lombroso a un medley di risposte di bambini alla domanda “cosa pensate che sia l’evoluzione?”, in un calderone dove finiscono anche alcune interviste a ospiti in studio.

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Questioni di tifo

Un paio di settimane fa sono stato al Darwin Day di Terni, a parlare di antidarwinismo. È stato un bell’incontro, cui è seguito un dibattito vivace e stimolante. Avevo iniziato a scrivere un resoconto della giornata ma poi i pensieri hanno preso la strada che volevano loro e quindi eccomi qui a parlare di tifo. Quello da stadio, per intenderci.

Non sono un appassionato di calcio e ho sempre osservato da esterno le discussioni fra i tanti amici tifosi. Tifare vuol dire sentirsi parte di un gruppo, dimostrare lealtà e sostenersi a vicenda, anche quando si tratta di reclamare un fuorigioco o insultare un arbitro e tutta la sua stirpe andando a ritroso di parecchie generazioni. Niente di nuovo sotto il sole, dinamiche del genere sono studiatissime e, ovviamente, non si limitano al calcio. Sono molto diffuse, per esempio, anche in politica, dove chiunque abbia un colore politico anche solo minimamente diverso dal proprio ha spesso torto a prescindere.

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