“Elementare, Watson”, esclama Sherlock Holmes rivolgendosi al fido assistente quando risolve un caso. Peccato che, nei libri di Arthur Conan Doyle, questa frase non compaia. Se vi sembra ironico che al più celebre e razionale degli investigatori sia associata una bufala, per quanto piccola, allora non conoscete la storia delle fate di Cottingley. Protagoniste di questa storia sono due cugine, Elsie Wright e Frances Griffiths, che nel 1917 scattarono alcune fotografie nelle quali comparivano delle fate. Le foto suscitarono grande scalpore e attirarono, fra gli altri, proprio l’attenzione di Arthur Conan Doyle, che credette nella loro autenticità e che morì prima che Elsie e Frances, nel 1983, confessassero che si trattava di falsi. A riprova del fatto che anche il padre di un simbolo del pensiero razionale coltivava passioni che non esitiamo a definire irrazionali ed era tutt’altro che immune al pregiudizio di conferma.
medicina
Streghe di tutti i giorni
Da Oggiscienza, 31 maggio 2017
Con la nostra rubrica spesso visitiamo mondi lontani nel tempo e nello spazio, popolati da esploratori, astronauti, supereroi e creature bizzarre, studiando la scienza di cui sono intrise le loro storie. Ma anche il nostro mondo quotidiano può essere un’ottima ambientazione per una narrazione dove la scienza ha un ruolo di primo piano.
Prendiamo la storia di Alice, raccontata da Silvia Bencivelli nel suo romanzo d’esordio, Le mie amiche streghe. Alice ha quasi quarant’anni, è una giornalista scientifica laureata in medicina ed è precisa, ironica, talvolta saputella. Soprattutto con Valeria, Arianna e Lucia, amiche da una vita, da quando ha scoperto che sono diventate streghe. Non aspettatevi nessuna deriva urban fantasy, le amiche in questione – che, come Alice, sono “figlie della stessa borghesia intellettuale di sinistra” e laureate in materie scientifiche – non lanciano incantesimi, non creano pozioni magiche, non evocano creature sovrannaturali. Però credono alla magia.
La scienza ai tempi della Guerra Macabra
Da Oggiscienza, 26 ottobre 2016
Stranimondi non è soltanto la vostra rubrica preferita dedicata alla scienza nelle storie, ma è anche un festival della narrativa fantastica, che il 15 e il 16 ottobre ha celebrato a Milano la sua seconda edizione. Un evento che quindi non potevo perdermi. Fantascienza, fantasy, horror, noir e altro ancora, fra i banchi del festival milanese la letteratura di genere è molto rappresentata, con tanto di ospiti internazionali come Alastair Reynolds, Tricia Sullivan e Ramsay Campbell. E anche la scienza fa la sua parte, vista la presenza del CICAP e l’intervento di Massimo Polidoro.
Il punto della situazione – Giugno 2016
Anche questo mese l’ho cominciato parlando di antenati. Su Pikaia, ovviamente, dove ho riportato i risultati di uno studio pubblicato su Nature, che ha fornito una nuova panoramica sui movimenti migratori di Homo sapiens fra i 45.000 e i 7.000 anni fa, cioè prima, durante e dopo l’ultima glaciazione.
L’11 giugno è uscito un articolo cui tengo molto, un po’ perché segna la ripresa della mia collaborazione con Pagina99, e un po’ perché il tema era “scienza e storie”. Che, casomai non ve ne foste accorti, mi intriga abbastanza. La scusa era l’uscita di un libro di Andrea Gentile – La scienza delle serie tv – che mi è piaciuto e mi ha dato spunti per buttar lì una riflessione sul perché ci sia sempre più scienza nelle storie che ci circondano, anche in generi solitamente poco attenti alla plausibilità scientifica come il fantasy.