Scienza, immaginazione e linguaggio

Da Oggiscienza, 19 ottobre 2017

Anche quest’anno non ci siamo persi l’appuntamento con Stranimondi, il festival del libro fantastico tenutosi a Milano il 14 e 15 ottobre 2017. Al di là dell’omonimia, le affinità fra questo evento e la nostra rubrica non mancano, visto che in entrambi i casi l’interesse per narrativa, fumetti e giochi si incontra con la scienza. Come nelle passate edizioni, infatti, al festival di Stranimondi era presente anche il CICAP, sia con uno stand sia con la partecipazione di Marco Ciardi, storico della scienza all’Università di Bologna.

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Storie e giochi di Scienza

È ufficiale. Sono fra i docenti del Master in comunicazione della scienza della Sissa. A fine novembre infatti terrò un corso di due giorni su quello che probabilmente è il mio argomento preferito: gli intrecci fra scienza e le più disparate forme di narrativa, dai romanzi al cinema, dai giochi ai fumetti, fino alle serie tv.

Ci sono mille cose da dire su questo argomento e sto ancora selezionando i titoli da citare e le tematiche da approfondire. Di certo non voglio limitarmi all’uso di film o fumetti come strumento divulgativo, secondo il format “la scienza di…”. Non perché non sia interessante (anzi), ma perché credo che ci siano anche molti altri aspetti da esplorare su questo tema.

Come ho scritto anche nella descrizione del corso, “anche il modo in cui scienza e scienziati vengono raccontati offre molte chiavi di lettura per analizzare la percezione dei temi scientifici, e le paure e le speranze che essi suscitano”. Per non parlare di quell’enorme settore che è la gamification, talmente grande che inviterò un esperto per aiutarmi a esplorarlo.

Tanta carne al fuoco, insomma. E non vedo l’ora di iniziare.

Streghe di tutti i giorni

Da Oggiscienza, 31 maggio 2017

Con la nostra rubrica spesso visitiamo mondi lontani nel tempo e nello spazio, popolati da esploratori, astronauti, supereroi e creature bizzarre, studiando la scienza di cui sono intrise le loro storie. Ma anche il nostro mondo quotidiano può essere un’ottima ambientazione per una narrazione dove la scienza ha un ruolo di primo piano.

Prendiamo la storia di Alice, raccontata da Silvia Bencivelli nel suo romanzo d’esordio, Le mie amiche streghe. Alice ha quasi quarant’anni, è una giornalista scientifica laureata in medicina ed è precisa, ironica, talvolta saputella. Soprattutto con Valeria, Arianna e Lucia, amiche da una vita, da quando ha scoperto che sono diventate streghe. Non aspettatevi nessuna deriva urban fantasy, le amiche in questione – che, come Alice, sono “figlie della stessa borghesia intellettuale di sinistra” e laureate in materie scientifiche – non lanciano incantesimi, non creano pozioni magiche, non evocano creature sovrannaturali. Però credono alla magia.

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Fantasmi al cesio

Da Oggiscienza, 10 maggio 2017

“Una scimmia sedata appesa al soffitto, fotografata e presentata come se fosse un fantasma fluttuante; un falso commissionato da un senatore e realizzato da un fotografo, Severo Solpe, che da quel momento riceve molte altre richieste di immagini simili. Finché, per caso, non fotografa un fantasma vero.

Nascono così, nella Buenos Aires del 1911, la Società Ectografica Argentina e la disciplina della ectografia, protagoniste del libro di Roque Larraquy, Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires. Un libro breve (meno di cento pagine) e singolare, che raccoglie una serie di avvistamenti di fantasmi animali, fotografati da Solpe e dai suoi assistenti.

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