Un po’ di tempo fa avevo preso spunto da questo articolo di Annalee Newitz per parlare di come la scienza possa essere più importante di quanto ci si aspetti nella narrativa fantasy, lasciando però in sospeso una questione: quale disciplina scientifica si sposa meglio con draghi, orchi e stregoni?
Nel suo articolo, Newitz prova a dare una risposta: il fantasy tende a incorporare più elementi dalle scienze biologiche e naturali, mentre la fantascienza è più ricca di particolari riguardanti astronomia, fisica e ingegneria. Ci sta, dopotutto in entrambi i generi il tema del viaggio è molto sentito ma mentre nel primo vengono in genere esplorati ambienti diversi dello stesso pianeta, nel secondo ci si concentra di più su viaggi interplanetari. Piante, animali e condizioni climatiche avverse da un lato; balzi spazio-temporali e variazioni di gravità dall’altro. Conclude Newitz:
Of course there are SF authors who create realistic aliens, and many who write well-informed stories about near-term climate change. Those are the welcome exceptions. If you want good environmental science, fantasy is the genre these days that delivers.
Ma è davvero così?