Distopie e catastrofismo da tempo rappresentano una delle correnti dominanti della fantascienza, sulla scia di padri illustri come Orwell, Bradbury e Huxley. Peccato che la lucidità critica e la forza di rottura di questi autori – e di diversi che li hanno seguiti – sia stata normalizzata e incanalata in quello che è diventato un facile trend commerciale, che si allinea a un certo pessimismo diffuso senza offrire nulla di davvero nuovo. Esistono però approcci che si ribellano a queste narrazioni dominanti e reagiscono cercando strade diverse. Approcci che vanno dal progetto Hieroglyph alla rinata fantascienza cinese, fino al solarpunk.
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Solarpunk. Come ho imparato ad amare il futuro
In questo video vi parlo della prima antologia italiana di racconti solarpunk, un genere che cerca di guardare al futuro in maniera diversa, senza appiattirsi sulle stagnanti narrazioni distopiche che vanno tanto di moda ma senza neanche lanciarsi in un ottimismo cieco e ingenuo.
Usare la fantascienza per immaginare il futuro – Il caso francese
A inizio luglio, l’Agenzia per l’innovazione della difesa del governo francese, ha pubblicato un documento nel quale, fra le altre cose, si annuncia la formazione di un gruppo di futurologi e autori di fantascienza che dovranno immaginare possibili minacce da cui il paese potrebbe doversi difendere. Non è la prima volta che un’istituzione si affida alla fantascienza in cerca di idee, che si tratti di strategia militare o di ricerca scientifica e tecnologica.
Breve storia della fantascienza cinese
La fantascienza cinese è in grande espansione, proprio come le ambizioni scientifiche e tecnologiche del Paese del Dragone. Ma il rapporto della Cina con questo genere letterario non è sempre stato felice. In questa puntata vi condurrò in un viaggio nella fantascienza cinese e nel suo rapporto con il progresso scientifico e il potere politico.