Nel 2004, il distretto scolastico di Dover, in Pennsylvania, cambiò il programma di insegnamento della biologia per inserire un dettaglio non da poco: la cosiddetta teoria del disegno intelligente doveva essere presentata come un’alternativa alla teoria dell’evoluzione di Darwin. Una decisione che suscitò forti polemiche e che l’anno successivo portò al celebre caso Kitzmiller v. Dover Area School District. Dopo tre mesi di dibattito, il giudice John E. Jones III – un repubblicano nominato da George W. Bush – dichiarò incostituzionale il tentativo di presentare una posizione non scientifica come il disegno intelligente come alternativa alla teoria dell’evoluzione.
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L’evoluzione della comunicazione della scienza
La scienza è in continua evoluzione, come la società di cui fa parte. Di conseguenza, anche il rapporto fra di esse si trasforma. Un cambiamento che si riflette a sua volta nel modo in cui la scienza viene raccontata e spiegata. Per parlare di queste trasformazioni e di come esse influiscano sulla comunicazione della scienza, soprattutto per quanto riguarda i temi della biologia e dell’evoluzione, abbiamo chiesto il parere di Telmo Pievani, filosofo ed epistemologo italiano, professore associato presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche. A queste attività di insegnamento e ricerca epistemologica, Pievani unisce anche un forte impegno nell’ambito della comunicazione della scienza.
Chi ha paura dei giochi di ruolo?
Perplessità, preoccupazione, allarme. Queste le parole usate da Massimo Montani e Gilberto Gerra, del Centro Studi Farmaco-tossicodipendenze dell’USL di Parma, per descrivere una pratica pericolosa e sempre più diffusa, che potrebbe portare a “fenomeni di alienazione e dipendenza fra i praticanti”.
Si tratta dei giochi di ruolo, spesso indicati con l’acronimo Gdr, cioè quei giochi basati sulla creazione e narrazione condivisa di storie delle quali i giocatori – a eccezione di uno di loro, che svolge il compito di arbitro e narratore – interpretano i protagonisti. Il più longevo e famoso è sicuramente Dungeons and Dragons, di ambientazione fantasy, e il loro successo ha ispirato svariati videogiochi blockbuster come Mass Effect o World of Warcraft.
Brace yourselves, a false quote is coming
Quella che più ricordo dalla mia adolescenza è “Non può piovere per sempre”, nella quale finivi sempre per imbatterti sfogliando la Smemo di una compagna di classe. Ma ce n’erano molte altre, attribuite ora a un musicista, ora a un filosofo, ora a uno scienziato. Citazioni incisive, aforismi che schiudevano mondi interi di significati, frasette che davano un’aura di profondità alla pagina sulla quale campeggiavano. A quel tempo, né io né i miei compagni, nella nostra ingenuità, ci ponevamo la fatidica domanda.
“Ma l’ha davvero detto lui/lei?”