L’uomo, la natura, il cambiamento. La Trilogia dell’Area X

Da Oggiscienza, 25 novembre 2015

Lungo la costa meridionale della Florida, affacciato sul Golfo del Messico, si trova il St. Marks National Wildlife Refuge, un’area di circa 280 metri quadrati ricca di paludi, ruscelli e fiumi, che ospita orsi, serpenti, alligatori e una grande varietà di uccelli. Oltre a uno dei fari più vecchi dello Stato. Un luogo che Jeff VanderMeer conosce bene, avendone esplorato i boschi e gli acquitrini per 17 anni. Un luogo che ha giocato un ruolo fondamentale nella creazione dell’Area X, la vera protagonista della Southern Reach Trilogy, tradotta e pubblicata da Einaudi nel corso del 2015 come Trilogia dell’Area X.

VanderMeer è un prolifico e affermato scrittore americano, vincitore di svariati premi – come il Nebula, il BFSA e tre World Fantasy – nell’ambito della letteratura fantastica. A lui e a sua moglie si deve la prima definizione di un genere, il new weird, di cui VanderMeer è uno dei principali esponenti e che affonda le sue radici nelle opere di autori come Lewis Carroll e Howard Phillips Lovecraft.

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Joe Lansdale. Dal Texas a Trieste passando per la fantascienza

Da Wired, 9 novembre 2015

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Joe Lansdale è alto e schietto, con un’intensa parlata texana. Era in Italia per presiedere la giuria internazionale del Premio Asteroide del Trieste Science+Fiction Festival (vinto ieri dall’australiano Wyrmwood). L’abbiamo incontrato al Teatro Miela, dove hanno avuto luogo buona parte delle proiezioni che hanno animato la città, e la nostra chiacchierata non poteva che cominciare proprio dal concetto di genere letterario. E già qui Lansdale è stato netto. “È un’etichetta che non ha nulla a che vedere con la qualità”, ci ha detto. “Per me esiste un solo genere: la fiction. E al suo interno ci sono buoni libri, pessimi libri e libri mediocri. Chiudere una storia in una scatola con una targhetta sopra serve soprattutto per questioni di marketing, oppure per cercare di orientarsi. Non critico chi lo fa, ma è una distinzione che non mi interessa, né ho problemi quando mi definiscono un autore di genere. Se sono un buon autore di genere significa che sono un buon scrittore, e per me è questo quello che conta”.

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Esordio nel self-publishing

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Alcuni anni fa trovai la strada che cercavo.

Avevo alle spalle svariati tentativi iniziati e mai conclusi, tutta colpa di una scarsa consapevolezza del cosa volessi raccontare e del come volessi farlo. Poi la situazione si sbloccò e pian piano, pezzo dopo pezzo, il romanzo prese forma. Avevo trovato la cornice giusta nella quale infilare tutta una serie di idee e suggestioni, dai tarocchi – che ho iniziato ad amare grazie a JoJo – alla meta-narrativa, senza dimenticare l’imprescindibile Calvino e la teoria dell’evoluzione. Uno dei protagonisti prese il nome da uno dei più subdoli e ammirevoli avversari dei Cavalieri dello Zodiaco, altri due erano nati anni prima grazie ai giochi di ruolo insieme ad alcuni comprimari.

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Ve l’ho già detto che sono stato al Comic-Con?

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Man mano che ci si avvicina a Downtown, il loro numero comincia ad aumentare. Alcuni li identifichi subito: hanno già i loro zaini-borsa e i loro badge, che ti vien voglia di sbirciare per capire se sono visitatori, espositori, professionisti o che altro. Altri ne sono sprovvisti, ma li riconosci comunque dalle magliette, dalle spille sulle borse e da quell’eccitazione che chiunque sia stato qualche volta a Lucca ha imparato a riconoscere nelle file di persone che camminano lungo le mura.

A tutto ciò, aggiungeteci i trolley, i bus, i palazzi. Ovunque, l’immancabile occhietto.

Lungo il tragitto scambio due chiacchiere con qualche veterano, che mi parla di quando, neanche troppo tempo fa, trovare dei biglietti non era una lotteria folle come adesso e non c’erano code estenuanti da affrontare. Di quando c’erano più comic e meno Hollywood.

Ma io ci arrivo da verginello e i confronti con il passato mi interessano fino a un certo punto.

È luglio, sono a San Diego e sto per partecipare all’evento cui ogni nerd che si rispetti sogna di andare, almeno una volta nella vita.

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